L’importanza di ascoltare, il bisogno di essere ascoltati

Quante volte ti è capitato di trovarti in una conversazione in cui tu stai raccontando un fatto successo a te, magari un aneddoto divertente o una storia, e la tua amica o il tuo amico con te in quel momento ti interrompe?
Di sicuro perché gli hai fatto venire in mente una cosa che non possono proprio dirti quando hai finito!
Quindi tu non finisci il discorso e di sicuro non sei invogliato ad ascoltare il suo!

Di sicuro ti è successo anche di avere davvero tanto bisogno, voglia di raccontare una cosa, ma davanti ti trovi quella persona che continuamente ti fa domande, ti da opinioni non richieste o commenti! Giusto?
E a te dopo cinque minuti già passa la voglia di continuare a parlare!

Oppure ancora, ti è mai successo, che i tuoi amici o familiari ti dicano
“Come non lo sai? te l’ho già detto,
non mi stavi ascoltando?

E tu ti chiedi: “ma come me l’hanno già detto? quando? Io non mi ricordo proprio, starò diventando matto”

Tutto questo succede per un motivo:

sempre meno persone sanno ascoltare e a sempre più persone piacerebbe essere ascoltati.

Osho infatti diceva,

“ascoltare è una cosa diversa dal semplice udire”,

perché udire, sentire, significa percepire involontariamente una sensazione uditiva,
ma senza darci importanza; Ascoltare è molto di più,
Ascoltare è sentire con piena consapevolezza.

Clebulo scrisse,

Sii avido di ascoltare e non di parlare.

E un animatore, per essere di successo, quest’avidità la deve avere tutta!

E quanto è importante per un animatore avere questi requisiti, applicare questa tecnica?

Ti voglio raccontare un episodio che è successo a me e mi ha fatto capire il valore dell’ascolto.

L’anno scorso lavoravo in una struttura in Abruzzo e appena sono arrivata
avevo un sacco di dubbi e preoccupazioni in testa, ma alcune erano più martellanti di altre.
Mi chiedevo: “Riuscirò a piacere alla gente?“;
Mi sentirò appagata di quello che faccio?”
Sarò capace di far sentire qualcuno speciale?”

Ho trovato risposta a tutto questo il primissimo giorno.

Il primo giorno che sono arrivata mi sono recata nell’ufficio della Proloco,
ero anche responsabile equipe quindi dovevo interfacciarmi spesso con loro.
Sono arrivata, mi sono presentata e quando stavo iniziando a fare le prime domande ad un ragazzo che lavora lì,
è entrato un signore anziano che ha iniziato a parlare.
Mi guardava e parlava a ruota libera.

Devo ammettere che inizialmente non capivo che cosa stesse succedendo esattamente.
Poi io sono anche veneta e in genere se qualcuno inizia a raccontarsi così dal nulla è perché ha bevuto troppo spritz.
Lì però lo spritz non lo fanno quindi questo non poteva essere.
Appurata l’assenza dello spritz e vista la curiosità ho deciso di ascoltarlo,
di ascoltarlo davvero.

Ascoltandolo ho capito che stava raccontando delle poesie.
Poesie che aveva scritto lui stesso una vita fa per la sua tanto amata fidanzata
che era dovuta emigrare in America;
poesie di dolore, speranza, passione.
Con la poca voce che la vecchiaia gli aveva preservato ha iniziato a recitarle
con un ardore da me mai sentito prima. Era un uomo che aveva il volto segnato da rughe di una vita intera vissuta.
Un uomo che esprimeva sapienza e saggezza e che per quanto bizzarro fosse, aveva scelto di recitarle in quel momento.

Ero lì, in silenzio, e mentre lui recitava i suoi scritti con tutta la passione che un uomo può mettere in un pezzo di carta, i miei occhi si sono fatti gonfi di lacrime che poco dopo hanno iniziato a scorrere sul mio viso.
La magia, la forza e il pathos che sprigionava mi hanno lasciata inerme.

A fine racconto lui stesso era emozionato, io pensavo per la poesia, ma in realtà l’emozione non era dovuta a questo.
Mi disse che era da tanto tempo che non si sentiva così ascoltato.
Aggiunse poi che una delle cose più tristi della sua vecchiaia oltre alla solitudine, che io gli avevo fatto per un attimo dimenticare, sono le persone.
Lui non si sente mai preso sul serio quando parla con qualcuno e quindi pensava fosse impossibile trovare ancora delle ragazze che sanno ascoltare e far sentire speciali gli altri.

Ma alla fine, parliamoci chiaro, cosa ho fatto di tanto speciale?

L’ho solo ascoltato.

E’ stato proprio lì, in quel momento, che io ho capito quanto può portare essere prezioso ascoltare.
Proprio lì ho capito che non ci sono regole per piacere alla gente.
Tutto quello che vogliono è sentirsi ascoltati!
Mi sono sentita arricchita, grata che avesse scelto me come persona con cui farlo e gioiosa perché lì, lì avevo capito che è questa la più grande ricchezza.

Nella realtà di tutti i giorni non ci è nemmeno possibile assistere a tutti questi attimi di vita,
ma nel mondo dell’animazione si.
Abbiamo l’incredibile possibilità di
far sentire qualcun altro speciale
arricchendo noi stessi!
Cosa potrebbe mai esserci di più bello?

Quanto può arricchire una persona ascoltare un anziano
che racconta i ricordi d’infanzia,
che legge le poesie scritte alla sua amata o che ci parla dei suoi nipoti?

Quanto può essere interessante ascoltare una mamma
che parla di come deve districarsi tra lavoro e famiglia?

Quanto può essere incredibilmente affascinante sentire un bambino
che con i pochi vocaboli che sa prova a fare i suoi primi discorsi?
In un mondo in cui sempre più persone parlano e sempre meno persone ascoltano
avremmo tutti bisogno di sentirci davvero ascoltati qualche volta, di sentire che quello che diciamo ha un importanza ed è interessante.

Ecco l’Animatore ha la possibilità, il diritto e il dovere di far sentire speciale l’ospite durante il suo soggiorno!
L’obiettivo di un animatore è proprio la soddisfazione del prossimo e con un ascolto attivo può far sentire una persona finalmente al centro dell’attenzione di qualcuno come merita.

Ti dico quindi che il più grande segreto per essere un Animatore con la “A” maiuscola è quello di ascoltare gli ospiti!
Otterrai 3 grandi benefici:

  1. Andrai a letto gratificato, arricchito e soddisfatto tutte le sere
  2. Alla tua agenzia arriveranno il 100% di feedback positivi
  3. Tutti gli ospiti ti stimeranno

Ascolta gli ospiti!

Chiedi loro come va la vacanza, capisci le loro esigenze e le loro problematiche! Comunicale alla tua equipe e assieme aiutateli a vivere il soggiorno che si meritano!

Ascoltare davvero le persone vi farà guadagnare stima e amare ancora di più questo lavoro!

Inoltre gli darai la possibilità di trovare un ambiente diverso dalla sua quotidianità, lo farai sentire ascoltato, unico e speciale

Ascoltare l’ospite, oltre ad arricchirti come persona, ti aiuterà sul lavoro
perché le persone entreranno in empatia con te e quindi parteciperanno volentieri all’attività,
avranno voglia di stare con te e lasceranno sicuramente un feedback positivo!

Concludo con una citazione di Hernest Hemingway

Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando attentamente. Molte persone non ascoltano mai.

 

E tu sei una persona che pensa più a parlare o ad ascoltare?
Ascolti realmente o ti limiti a sentire?
Perchè non provare ad essere realmente curiosi di ciò che hanno da dire gli altri?

Metti un like e commenta qui sotto!

Fissa un appuntamento

Compila il modulo qui sotto
per scaricare gratis l'ebook